Andrea Leita, il racconto delle fatiche, delle emozioni e delle soddisfazioni della sua prima 100 km del Passatore.
Sabato mattina sveglia all’alba e partenza in treno con i miei compagni di Avventura, Francesco e Bruno. Arrivo a Firenze, ritiro pettorale e già il caldo si fa sentire. Un buon piatto di pasta a pranzo e poi via a prepararsi, alle 14.50 puntuali in via dei Calzaiuoli pronti per lo sparo. Arriva il Mito Giorgio Calcaterra e l’atmosfera si riscalda, via partiti.
Poco dopo già si fatica per arrivare a Fiesole, caldissimo il sole picchia e i chilometri cominciano a scorrere. Sali scendi si prende il ritmo ed è subito Borgo San Lorenzo, iniziano i problemini, la salita riappare, fa ancora caldissimo ma si inizia a salire, comincio a pensare al Passo della Colla dichiarato da tutti micidiale. Ecco finalmente si imbocca la salita la strada si stringe e la montagna si avvicina, il cammino è d’obbligo per risparmiare energie, le macchine degli accompagnatori cominciare a dare fastidio, si suda, si fatica cominciano i primi ritiri. Si continua a salire finalmente il cartello Maratona la foto ricordo è obbligatoria.
Si riparte i ristori passano, frutta, formaggio, coca, the, uova trovi quello che vuoi , la gente è meravigliosa non smette di incitare. Finalmente il Passo, tenda massaggi urge, si passa al controllo e poi sacca con cambio, il tempo passa, il buio avanza, pila frontale e giù in discesa. Pochi km e la pila va accesa , il serpentone di luci è spettacolo. I km scorrono e la crisi arriva, alterno corsa e cammino ed arrivo a Marradi. Stupendo borgo la gente ti incita e tutti i dolori svaniscono, massaggi e mi fermo. Pochi minuti ma ti rigenerano.
Si parte è lunga ma si può fare, sali e scendi si susseguono, le crisi anche , pochi km a Brisighella ultimo controllo, il piede destro fa le bizze , esplode vescica, dolore fortissimo si zoppica, mi fermo medico e provo….cammino impossibile, corsa OK. Riparto di corsa a 6 min al km una follia, ma è così che la testa mi dice, raccolgo un compagno e arriviamo all’ ultimo ristoro, si beve si mangi ci si guarda e so riparte, il Passo tiene 95 km ora sono uno ad uno 96, 97, 98, 99 è la fine.
Recupero le ultime forze e trotto in un rettilineo che non vuole finire. Le case finalmente il centro, manca poco , ultimi passi, ecco la folla, foto arrivo , orario incredibile. Si piange , si ride un turbine di emozioni è finitaaaaa, anzi è iniziata un altra storia, tra un anno si ripete.